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Immagine del redattoreASANA Comunicazione

Quali sono gli effetti del lockdown sulle aste immobiliari?

Il #lockdown, la conseguente chiusura dei tribunali e la sospensione delle #aste #immobiliari hanno causato una perdita pari a 6,6 miliardi di Euro. In particolare, è stato il decreto-legge Cura Italia ad introdurne la #sospensione. Il provvedimento del Governo che si proponeva a tutela delle famiglie non porterà però benefici alle famiglie morose; spiegheremo in seguito i motivi.


Reviva, start-up specializzata nella vivicizzazione di aste immobiliari, dichiara che nel 2020 erano state previste aste di immobili per un valore pari a 21,8 miliardi di Euro.

Ad oggi possiamo facilmente dedurre il grandissimo ammontare perso.


Ad inizio 2020 si era addirittura registrato un aumento pari al 15% delle aste pubblicate rispetto ad inizio 2019. La percentuale è poi diminuita dell’86% rispetto all’anno precedente.

Un fattore da tenere presente riguarda un comportamento adottato dalle #banche. Di fatti, sempre più spesso essere cercano di ricorrere allo #stralcio: prima di mettere l’immobile all’asta (rischiando di ricavare dalla vendita dell’immobile un valore minimo) cercano un #accordo con il #debitore.


La situazione attuale appare critica: le banche hanno registrato un aumento di crediti deteriorati all’interno dei loro bilanci. Anche molte imprese hanno registrato tale aumento poiché spesso gli immobili finiscono in un’asta nel mezzo di una procedura concorsuale e quindi tutti i creditori delle imprese fallite (anche fornitori) hanno visto svanire potenziali incassi.


Una possibile nota positiva potrebbe essere il fatto che le famiglie siano riuscite a tenere la propria casa in questi mesi. Il risvolto negativo è che con l’allungarsi dei tempi delle aste diminuirà anche il valore degli immobili; rischiando che il valore che verrà poi ottenuto non sarà sufficiente a coprire il debito che il proprietario dell’immobile ha verso un creditore.


Il futuro che si prospetta a causa del Pil in caduta libera, della diminuzione degli stipendi e dell’aumento della disoccupazione prevede un possibile aumento dell’insolvenza di mutui.

Già prima del lockdown iniziavano a comparire all’asta anche immobili di pregio, tendenza che probabilmente non diminuirà.




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